Descrizione
Gliel’ho promesso, che lo avrei seguito all’altare, e devo comportarmi da promessa sposa. Non posso sentirmi male, non posso lasciarmi andare sul più bello. Così faccio il doppio, il triplo della fatica. Mentre mi sforzo di camminare mi sforzo anche di sorridere.
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Ora che ho capito di essere così efficiente nel farmi fuori voglio vivere, voglio stare meglio, voglio rimanere.
Beatrice è una donna difettosa; ha dietro di sé un ruvido passato di periferia romana, in balìa degli umori di un padre tanto squilibrato da sembrare comico, e del quale è convinta di aver ereditato la follia. Il presente, proprio quando con la morte del padre sembra aprirsi a un nuovo inizio, un trasferimento, un matrimonio, è soffocato dalla scoperta di una malattia autoimmune, e cadenzato da ospedali e cure che non sembrano funzionare. La felicità deve fare i conti con la costante sensazione di punizione di Beatrice: l’idea di meritarsi il proprio dolore. Un’idea che, tuttavia, viene combattuta a colpi di ironia, affrontando le paure e trasformandole in caricature mitologiche, e donandoci una storia tanto dolorosa quanto divertente che forse può meritarsi un lieto fine, o qualcosa che gli assomiglia.
Beatrice Galluzzi è laureata in comunicazione nella Società della Globalizzazione. Vive a San Vincenzo, in provincia di Livorno, dove lavora come bibliotecaria e organizza laboratori culturali nelle scuole ed eventi culturali. È fondatrice e redattrice della rivista «Donne Difettose». Ha partecipato alle antologie Repertorio dei matti della città di Livorno (Marcos y Marcos, 2016, a cura di Paolo Nori) e The dark side of the woman (Il Foglio, 2018). I suoi racconti compaiono in numerose riviste on line, tra cui «Malgrado le mosche», «L’irrequieto» e «Verde rivista», e nel 2017 e nel 2018 è stata finalista al premio Giallo Mondadori. È inoltre organizzatrice del festival dedicato a scrittrici e sceneggiatrici ‘Marea Noir’.