Descrizione
Io sono nata bianca da chi ha fallito nell’esserlo. Sono nata e sono stata cresciuta nell’implicito dovere di cancellare il marchio, di nascondere l’indicibile da cui avevo origine, per spezzare così la catena del fallimento. Sono cresciuta nell’angoscia di dover mascherare un’infamia originaria. Non ho imparato la lingua di mio padre, non ho mai visto la sua terra, non conosco la storia della mia famiglia: ero bianca. Ma la normalità è stata la mia angoscia.
– Marie Moïse, Abbiamo pianto un fiume di risate
I lavori che nessuno voleva fare più fermi da mesi, l’economia in recessione, gli equilibri in crisi, i barconi ad asciugare al sole e i topi nei centri di accoglienza, i compagni di classe spariti, i colleghi licenziati, i negozi di alimentari sprangati, quei banchi all’università, le vie della città.
Quando Awa ha smesso di uscire e di baciarmi in centro per paura le ho detto «ok». Le dissi partiamo purché sia in un luogo sicuro per te e per Larissa e per tutti gli altri. Cerchiamo un riparo, ricostruiamo il futuro, ma più bello, più fiero: portiamo i leoni bianchi su Marte.– Esperance H. Ripanti, Lamiere
Igiaba Scego è una scrittrice italosomala. Collabora con «Internazionale» e «Il Manifesto»; tra le sue pubblicazioni Oltre Babilonia (Donzelli, 2008), La mia casa è dove sono (Rizzoli, 2010), Adua (Giunti, 2015).
Le autrici dell’antologia: Leila El Houssi; Lucia Ghebreghiorges; Alesa Herero; Esperance H. Ripanti; Djarah Kan; Ndack Mbaye; Marie Moïse; Leaticia Ouedraogo; Angelica Pesarini; Addes Tesfamariam; Wii.
Prefazione e postfazione: Prisca Agustoni, Camilla Hawthorne