Descrizione
Sento la tensione salire perché non so, nessuno lo sa, se, come e quando l’universo esploderà. La stanza bianca si è riempita di stelle, pianeti e buchi neri. Siamo osservatori in un planetario fatto di gomma, elio e fato. Mi attraversa la mente Piero Manzoni, che forse era un looner.
Un livello dopo l’altro, un’esperienza dopo l’altra, Silvano Rei si trasforma. La sua evoluzione non è graduale, ma si compie attraverso momenti violenti di introspezione e di esibizione. Vuole cambiare, vuole stare nel tempo, e cambiare la sua percezione delle cose, e con la percezione delle cose cambiare gli universi, come opere d’arte contemporanea, attraenti, incomunicabili. Rei non resta mai uguale: è necessario mutare per appartenere a un mondo, per comprenderlo e conviverci, anche se per poco. Ogni frame è una performance, e ogni performance è la vita. E si susseguono incontri frenetici con bare, corpi, combattimenti, ologrammi, maschere e bianconigli: cosa diventerà, Silvano Rei lo scoprirà ogni volta a sue spese.
Narrato con un linguaggio visionario e personalissimo, questo viaggio in tre movimenti è la storia di un essere troppo umano in un mondo disumano, un artista contemporaneo che, in tutti i modi, cerca una risposta alla domanda universale: che cosa siamo?
Sergio Oricci (Fiesole 1982) ha pubblicato il romanzo Bianco Shocking (uscito nel 2014 per le edizioni 20090 di Tommaso Labranca) più articoli e racconti sulle riviste «Tipografia Helvetica», «Osso magazine», «Exibart», «Altrisogni», «Rapsodia», «Crapula club». Un suo racconto è presente in Odi. Quindici declinazioni di un sentimento (effequ).