Descrizione
Le porte adesso sono socchiuse.
In una coppia le porte sono tutte socchiuse. Vogliamo aprirle?
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Esiste solo la vita borghese ha detto Andreas, dopo una serie di frasi che ci giravano intorno, circa il senso di fare un mutuo trentennale per comprarsi la casa.
«Comprarsi la morte» ha chiosato lui «Comprarsi un posto dove invecchiare, dove ci colga la malattia, quando indosseremo i borselli a tracolla. I borselli di oggi sono come i cappelli negli anni cinquanta, e questa cosa dell’abbigliamento dice tanto».
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Tienici questo canarino, si chiama Sono Gay, anzi, siccome erano due e sono del tipo Inseparabili, lui si chiama Sono, l’altro è morto. Si chiamava Gay, ma forse non c’è mai stato.
Come scusa? chiedeva lui.
Un canarino liberato dalla gabbia. Una luce nella corte perennemente accesa. Esiste solo la vita borghese. Questi alcuni degli argomenti di conversazione di quattro amici a una cena qualunque. Discorsi interrotti, ripresi, lasciati a metà perché non portano da nessuna parte. Discorsi che tuttavia dicono di loro quasi tutto: del mondo segreto che li muove, di quello che saranno tra dieci anni, del loro destino. Ci sono le abitudini, le colazioni, le case, i mutui, i tic, i desideri. E sullo sfondo di una cena, divisa in quattro atti come un’opera di Mozart, si staglia placido il disastro, la fine di tutto, che malgrado si cerchi di tenere fuori dalla porta di casa, torna ad affacciarsi.
Simone Lisi (Firenze 1985), dal 2001 pubblica i suoi racconti su antologie, riviste online e cartacee (tra cui il Gabinetto Viesseux, Marcos y Marcos, «Scrittori Precari», «Pratosfera», «A few words», «L’inquieto», «Verde Rivista», effequ). Dal 2014 fa parte della redazione di «Stanza251», rivista online di arte e letteratura. È uno dei fondatori del collettivo «In fuga dalla bocciofila», che si occupa di cinema e narrazioni.