Descrizione
Il Pozzo, una città della remota provincia, aspetta il ritorno di quattro suoi abitanti. Massimo è dovuto tornare per stare vicino a sua madre; Celeste dopo un anno fallimentare a studiare filosofia ha scelto di rinchiudersi nella sua stanzetta per farsi seppellire dalle ossessioni; Leonardo ha mollato un lavoro stabile mosso dalla certezza che la sua città sia l’equivalente della Derry di It e sotto ci viva un mostro. K, invece, non se n’è mai andato, ma torna di continuo: si muove solo con gli autobus, di notte, facendo sempre lo stesso percorso, ossessivamente incastrato tra luoghi abbandonati e sfigurati dal tempo; convinto di essere l’incarnazione dello spirito della città, K si accorgerà del ritorno dei tre nel pozzo e forse finalmente qualcuno realizzerà il proprio sogno: morire.
Faccio un paio di giri per il pozzo imparo a memoria le strade e i nomi degli abitanti capisco fino a dove posso spingermi nelle mie camminate la gente del pozzo mi vede e non mi vede dipende come stanno io mi faccio i cazzi miei a volte qualcuno che ha bevuto tipo trenta birre mi rompe i coglioni ma io basta che sorrido e quello parte di testa piangono tutti tranne i nani umani i bambini a loro non frega un cazzo della mia esistenza mi fanno una paura forse perché effettivamente non sono mai nato davvero.
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Eccolo, il suono più atroce. Il lamento dell’animale ferito, asfaltato da una jeep, maciullato dal caldo, divorato dai corvi. Celeste si sente tutto questo, e anche altre robe tutte insieme. Cinzia ha le labbra tremanti, gli occhi pieni di lacrime, cry me a fuckin’ river bitch. E dalle sue labbra un suono tristissimo, tragico, agnello al macello, cuore spezzato, Celeste ha il coltello e la sta scannando. Finiscila, Celeste. Fallo ora. Colpo di grazia. Il massacro di cuori. Tanto, uno in più o in meno, sei abituata no?
Se il mostro di It tornava a tormentare la sua città ogni 27 anni, ecco che, esattamente dopo 27 anni dall’uscita italiana della miniserie tv sul romanzo di King, Matteo Grilli rielabora il trauma e l’immaginario di una generazione, cogliendo gli aspetti più profondi del capolavoro dell’horror: la provincia, la solitudine, la paura.
L’autore: Matteo Grilli (1988), esordisce scrivendo racconti horror e sceneggiature per fumetti. Ha sceneggiato la serie tv Anime & Sangue per Amazon Prime Video e attualmente è impegnato nella stesura di nuove serie tv. Scrive articoli per «Not», «Esquire Italia» e «La Caduta». Il suo saggio “La liberazione dell’otaku” si trova in Nerdopoli (effequ 2018).