Descrizione
A nord c’è il Nord.
Il Nord è grande, è freddo, e si chiama Nord. Tutto quanto.
A Nord le persone sono davvero ricche e davvero strane.
(Ma questo lo dice la gente del sud.)
Tra il Nord e tutto il resto c’è la dorsale.
Ci sono case sulla dorsale, questo è sicuro. Gente, ogni tanto, non si sa bene dove. Sotto le montagne, di certo alcuni paesini stanno, come mosche chiuse dentro un pugno.
Quello che c’è di certo sulla dorsale è: alberi, sassi, neve, orsi, ricci, cervi, cinghiali, draghi con le ali, draghi senza ali, lucertole grosse come persone, o piccole come lucertole, serpenti poco velenosi, scoiattoli, lepri in quantità, poche strade battute e sicuramente molti morti.
La dorsale è lunga quanto è lungo il mondo, sta tra il nord e il sud, e di lì non si muove.
Kam vive allo stato selvatico sulla dorsale e il suo sogno è cavalcare un drago; Luk sta nei quartieri ovest della Città di P., dove si arrangia con lavoretti e piccoli furti; Key è il secondo figlio di uno degli uomini più ricchi del Nord, e la sua vita è dorata, ma infelice. A sedici anni, e per motivi diversi, si ritrovano arruolati nell’Accademia, la potente cittadella fortificata dove si allevano i futuri soldati e i draghi da corsa.
In questo primo capitolo di una trilogia fantastica senza precedenti seguiamo la crescita dei tre giovani in un territorio fantastico e spietato, dove l’unico modo per sopravvivere è guardarsi le spalle o avere potere. Tra amicizie, intrecci amorosi e una guerra che incombe, si snoda l’inizio di una grande epopea che si muove lungo le asperità montuose della dorsale, l’imponente montagna di ferro che delimita il loro mondo, che forse assomiglia al nostro, ma il nostro non è.
Maria Gaia Belli (1991) è laureata in Italianistica a Bologna e redattrice, copywriter, docente di laboratori per bambini e ragazzi. È collaboratrice della rivista «Tropismi» e suoi racconti sono apparsi su «Inutile», «Nazione indiana», «Le parole e le cose» e altre riviste, oltre che nell’antologia Hortus mirabilis. Storie di piante immaginarie (Moscabianca 2020). Nel 2016 ha vinto il Premio Raduga nella sezione di narrativa italiana.