Descrizione
Il successo dei meme nella comunicazione pubblicitaria ci dà idea della loro diffusione meglio di qualsiasi approfondimento in proposito di giornalisti e professori. Possono essere usati come lingua comprensibile in un ambiente che non ammette errori: il mercato.
I meme da anni si vanno imponendo come forma di comunicazione umoristica di un’intera generazione. Cosa ci dice questo fenomeno del mondo che viviamo? A partire da una scienza, la memetica, nata 40 anni fa con Richard Dawkins e poi andatasi dissolvendo, il meme si presenta a oggi come dispositivo linguistico, anzi come linguaggio vero e proprio, con codici e obiettivi determinati. Un saggio, quindi, fatto per raccontare cos’è a oggi il meme, indagando proprio l’evoluzione di questo linguaggio, nelle sue funzioni, nei suoi fondamenti culturali, intrecciando storia, semiotica e politica, passando per community di memers, Alt-right e Donald Trump, gruppi di nerd e sottoculture. Il meme diventa così anche un paradigma attraverso cui leggere il contemporaneo, una forma di comunicazione visiva da interpretare non senza un chiaro sospetto: che il fenomeno non sia, a una più attenta osservazione, al riparo dalla propaganda politica.
Alessandro Lolli è nato a Roma nel 1989. È laureato in filosofia con una tesi in filosofia del linguaggio su Furio Jesi e la cultura di destra. Collabora da tempo con numerose riviste culturali, è stato redattore online di «Nuovi Argomenti» e «Dude Magazine». Suoi scritti su cultura, letteratura, cinema, musica, internet e sottoculture digitali sono apparsi su «Alfabeta2», «Prismo», «Pixarthinking», «Dinamo Press», «VICE», «Rockit» e altri.