Descrizione
Tradire è considerato un atto incredibilmente spregevole, e tuttavia ha moltissimo a che vedere con il desiderio, la libertà, e forse – se diversamente interpretato – anche la salute di una coppia. Ma come arrivare a una soluzione? Mescolando in modo sapiente la tradizione letteraria e la propria esperienza, la critica e la pratica, si cercherà di capire innanzitutto come mai l’idea di abbandonare l’esclusività nella coppia sia così osteggiata, e poi di analizzare le molteplici sfumature di una parola che suona come una coltellata, e tuttavia, talvolta, ci attrae inesorabilmente. Dopo la fortunata indagine sulle ambiguità represse nella letteratura italiana, Luca Starita torna in libreria con un nuovo saggio su un elemento che da sempre insegue e pervade le vite di chi scrive e di chi vive, e tuttavia resta sempre fin troppo nascosto.
Luca Starita (Napoli, 1988) vive a Firenze dove lavora per la casa editrice Giunti. Laureato in Italianistica con una tesi sulla queerness nella narrativa di Aldo Palazzeschi, è scrittore, drammaturgo e specializzato in Digital Humanities. Collabora con le riviste «La città dei lettori» e «Cultweek», e suoi brani si trovano anche su «Rewriters», «La falla», «Fronesis», «L’eco del nulla». Tiene un laboratorio alla scuola Holden di Torino in cui si affrontano le tematiche della narrativa queer italiana. Ha pubblicato il romanzo La tesi dell’ippocampo (2019) e il saggio Canone ambiguo. Della letteratura queer italiana (effequ, 2021)